martedì 19 febbraio 2013

l'Alfabeto del cuore



Non ai dotti, non ai libri, non ai teorici né agli studiosi; non ai magnifici o chiarissimi e non al solo fan club, familiare e amicale, che ha concorso in questo viaggio. Ma a tutti coloro che questo viaggio lo hanno vissuto, incrociato, s
fiorato, creato; a tutti coloro che ci hanno messo qualcosa di loro, che qualcosa hanno lasciato, che qualcosa si sono presi; a tutti coloro che si sono sporcati il cuore e l’anima, a chi ha permesso a me di sporcarmi il cuore e l’anima; a tutti coloro che dai banchi della scuola della vita, dagli ultimi banchi, quelli bui, nascosti, sporchi, emarginati mi hanno insegnato, umilmente, silenziosamente, giocando, ridendo e piangendo, il valore reale delle cose, della vita, dell’essere umano, quello umano veramente. A chi mi ha fatto dono della sua vita e della sua esperienza, a chi mi ha onorata con la sua testimonianza, a chi ha stroncato le mie certezze e mi ha costretta a fermarmi, finalmente, a svuotare la coppa prima di riempirla. A chi è rimasto, a chi è passato, a chi è tornato, a chi ha viaggiato e a chi, purtroppo, non c’è più.
A chi, come la piccola volpe Titù, segreta e preziosa amica di una bambina, ha viaggiato accanto a me, insegnandomi la «differenza tra amare e possedere» . A chi questo viaggio lo ha sostenuto e incoraggiato, a chi ci ha messo un po’ di fiducia e un po’ di cuore, e un po’ di comprensione, anche tra i magnifici e i chiarissimi! A chi lo ha gustato dalla poltrona con i pop corn, chi ha combattuto in prima linea, chi ha tifato dalle corsie ospedaliere! Solo chi Vive conosce il segreto della vita, e solo chi ha vissuto questo viaggio né conosce il vero valore. Per tutti gli altri, basta scegliere una nota e un colore…e iniziare a dipingerlo, con la parole del cuore, il proprio viaggio speciale.
A tutti questi Cuori, analfabeti e alfabetizzati, Grazie! Il viaggio continua…

"(…) Il mondo delle tossicodipendenze è troppo ampio e troppo vario e spesso troppo doloroso per esprimere conclusioni o considerazioni su un concetto di “categoria”. Quello che ho imparato e che imparo ogni giorno tra loro è proprio a smantellare la categoria e tutte le categorie, a vedere sempre l’uomo dietro ogni cosa, a cercare sempre le risorse dietro ogni fragilità, a puntare sempre sulla vita. Il mondo delle tossicodipendenze, e nel mio caso specifico, dell’analfabetismo emozionale, mi insegna che le realtà dei centri terapeutici sono solo dei contenitori entro cui si svolge una porzione di realtà che non differisce da quella fuori le mura. L’analfabetismo del cuore, la tossicità dei comportamenti umani, la dipendenza dell’uomo, non sono un’esclusiva dei tossici o dei detenuti: appartengono ad ognuno di noi: è questa la ricchezza dell’esperienza, comprendere di essere noi stessi risorsa, ogni giorno, interrogando il nostro sentire e la nostra ragione, integrando i cervelli razionali ed emotivi, aprendosi alla percezione del mondo della vita e delle cose così come sono. Emily Dickinson diceva: per colmare un vuoto devi inserire ciò che l’ha causato: se lo riempi con altro ancora di più spalancherà le fauci. Non si chiude un abisso con l'aria.
E per quel poco, piccolo frammento che mi compete, insieme proviamo a riempire l’abisso con i colori, i giochi, e le emozioni perdute. Ad ognuno il suo. Ad ognuno il proprio ruolo. Ad ognuno il proprio cammino. Buon viaggio."

Marta De Lorenzo