“Porte in aria” - domenica 30 marzo alle 18 in piazza Sant’Oronzo a Lecce – non è solo una mostra di pittura contemporanea. È arte che si compone sotto gli occhi. Come Massimo Schito, l’artista che la realizza. La sua forma espressiva è l’action painting, movimento pulsivo “dal dentro al fuori, dal fuori al dentro”. L’arte esce dalle gallerie e incontra finalmente la gente, sull’orma delle flash mob, incontri a sorpresa negli spazi aperti del mondo con l’obiettivo di incontrarsi, fare numero e stupire i passeggiatori increduli. “Porte in aria” ha l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere l’essenza e l’importanza dell’arte come strumento espressivo, manifestare alla popolazione la presenza di artisti sul territorio, condividere spazi cittadini cui spesso si è indifferenti. L’arte vuole comunicare, come non mai. Come successo a Roma con le migliaia di palline colorate che scendevano divertite la scalinata di piazza di Spagna, i colori di Schito schizzeranno sulle tele, senza motivo apparente, ma dando voce al subconscio dell’artista.
Una manifestazione che punta a risvegliare le coscienze di un Salento in fermento, una terra dalle mille potenzialità. Che rischia lo stallo se si convince di aver raggiunto l’appagamento, mentre al contrario ha bisogno di stimoli quotidiani. Proprio come le tele di Schito.
Massimo Schito (San Pancrazio, 1972) è uno degli esponenti italiani dell’action painting. Espone a Monogramma, galleria d’arte in via Margutta, Roma (ww.marguttarte.com). I suoi “paesaggi emozionali” sono vita ritrovata, che urla sulla tela, in una continua pulsione primordiale di materia.
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