giovedì 6 agosto 2009

adolescenti e creatività...Ragazzi e dintorni









L’adolescenza è…crescita, gioia, trasformazione, sofferenza, sviluppo, interazione, sfide…
L’adolescenza è…emozioni, corpo, sentimenti, vuoti…creatività…
L’adolescenza è…vita da accogliere, educare, accompagnare, sostenere, ascoltare…
Per offrire risposte e contrastare il fenomeni di devianza e dipendenze, per sostenere i ragazzi nel loro cammino di crescita e identificazione, nella loro formazione e nello sviluppo della loro coscienza libera e responsabile, come preposto dagli obiettivi di un intervento di prevenzione e promozione della salute rivolto a giovani adolescenti e preadolescenti, si dispone di un pregiati strumento di aiuti e pedagogici: l’Ascolto, la relazione, la creatività… (…)


L’arte e le tecniche espressive ci consentono di lavorare con il pensiero creativo e con le “immagini”, e per immagine non si intende solo l’oggetto visivo, ma tutto ciò che, provenendo da qualunque stimolo sensoriale, si traduca nella nostra mente e nel nostro cuore sotto forma di figura, emozione, vissuto. Il lavoro con le “immagini” dà la possibilità di lavorare nel qui ed ora con la rappresentazione del presente attraverso l’elaborazione delle emozioni emergenti da un processo creativo o di immaginazione.
L’immaginazione ci permette di sondare creativamente le possibili soluzioni ad una situazione mettendole a confronto con il nostro bagaglio di conoscenze, la cui ampiezza contribuisce ad aumentare le possibilità di cogliere relazioni e, quindi, di immaginare e sperimentare soluzioni.

Ciò che si attiva ha un grandissimo valore: si entra in contatto con il nostro mondo interiore creando quello che Hillman chiama “fare anima”, dove gli eventi si trasformano in immagini, dando luogo a quel processo di creazione e illuminazione che permette di potersi prendere cura dell’anima, "questo cavernoso deposito di passioni" a noi spesso oscuro ed estremamente sensibile allo stimolo creativo, giocoso e artistico, attraverso cui si riversa nel qui ed ora e ci in-forma su noi stessi e il nostro essere-nel-mondo.

Importante diviene, quindi, per i giovani adolescenti a contatto con il mondo che li esige attivi e consapevoli e protagonisti del loro vivere, la continua ricerca e conoscenza di Sé come presupposto base per procedere attraverso un cammino educativo e pedagogico volto all’orientamento, l’informazione e la conquista di padronanza di sé per effettuare scelte consapevoli e responsabili; nel momento in cui ci si pone in ascolto delle proprie emozioni e delle proprie immagini interiori il “fare creativo” (inteso come espressione grafico-pittorica, narrativa e video-narrativa) del nostro mondo interiore e relazionale diviene un’ulteriore possibile via per esternare i nostri vissuti emozionali e superare le difficoltà, sperimentando nuove strategie di risposta.

E’ proprio la caratteristica di utilizzare il linguaggio dei simboli, e dunque non solo quello verbale, che rende le tecniche espressive un canale privilegiato rispetto alle altre forme di lavoro di gruppo psicopedagogico o consulenziale nella relazione con i giovani e giovanissimi. L’espressione artistica funge infatti da fattore di protezione e contenimento e da oggetto mediatore nella relazione: pur rispettando i meccanismi di difesa, in qualche modo li aggira e favorisce la libera espressione del proprio mondo interiore, una maggiore autoconsapevolezza e l’attivazione di risorse creative. È infatti più facile parlare di un disegno, di una poesia, di un brano musicale, di un film o di qualsiasi altro prodotto artistico, che parlare di sé…fino all’imparagonabile felice scoperta di star parlando, attraverso questi mediatori creativi, proprio di se stessi.
Facendo ricorso alle modalità infantili, ai più diversi registri sensoriali e comunicativi e stimolando la creatività, le artiterapie permettono a tutti, e soprattutto a chi ha, per qualsivoglia ragione, difficoltà di comunicazione, di esprimere emozioni e sentimenti inibiti, di identificare ed affrontare conflitti e blocchi emozionali; migliorare la conoscenza e il rapporto con il proprio sé e con il proprio corpo; aumentare l’autoconsapevolezza; incrementare l’autostima e la percezione di autoefficacia; affermare se stesso e la propria identità/individualità; sviluppare nuove strategie di comportamento; incrementare le capacità relazionali e comunicative.

dai diari di bordo:

Mi sono divertita a conoscere persone nuove e a conoscere meglio me stessa e i miei sentimenti….spero che questo messaggio che ci sta dando questo lavoro arrivi a tutti attraverso noi….

Un’esperienza fantastica…la vorrei rivivere di nuovo perché mi fa uscire tutti i pensieri e le preoccupazioni che mi fanno stare male…

Il martedì (giorno di laboratorio) sto davvero bene perché esprimo le mie sensazioni, la mia rabbia e le mie sofferenze…grazie di cuore…


Ho imparato che ogni persona è diversa, con personalità diversa mentre io pensavo che la gente è tutta uguale e l’unica diversa ero io invece non è per niente così!


E’ stata la prima volta che mi sono sentito in famiglia…



Marta De Lorenzo

www.ragazziedintorni.blogspot.com

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