martedì 26 aprile 2016

Laboratorio delle Ombre

Laboratorio permanente di espressione corporea ed emozionale

"Non c'è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell'assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima. Non si raggiunge l'illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l'oscurità interiore. Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia."
C. G. Jung

Per chi approda in comunità l’esperienza dei limiti dell’assurdo è già stata abbondantemente vissuta. L’esperienza di chi, come tanti, non conoscendo la traiettoria della propria ombra, non riconosce neanche da che parte ormai sorga il sole.
Non c’è presa di coscienza senza sofferenza, perché per accendere una luce in una stanza buia devo avere il coraggio di entrare. Senza coraggio, senza esperienza, senza camminarmi dentro, posso solo immaginare, idealizzare, raccontare, sognare. Ma siamo sicuri che sognare e raccontare e immaginare con gli occhi aperti e le mani colme di esperienza di sé sia un presupposto interessantissimo per poter tessere il più bello dei racconti,  il racconto di sé.
Sempre proseguendo sull’ormai consolidato canale dell’esperienza creativa e della pedagogia a mediazione artistica, abbiamo intrapreso questo nuovo percorso per sperimentare un nuovo linguaggio per entrare in con-tatto con il mondo emotivo e costruire racconti dall’interno, dando voce a quell’ombra assopita e deformata, custode gelosa di segreti emozionali e personaggi imprigionati che trovano così espressione, vita nel corpo e significati profondi, restituendo il senso incompreso di azioni manipolate da sentimenti inconsci e indomabili.
Ci cerchiamo e presenti-amo, ci giochi-amo e improvvisi-amo, ci studi-amo e poi azioni-amo. Amo è la parola d’ordine. Amo e raccolgo/accolgo tutto ciò che dalla mia ombra emerge, perché parte di me, perché significante per me, perché maestra per me.
Abbiamo studiato e interrogato le emozioni una per una, lasciandole muovere su pensieri definiti, lasciandole agire sino a prenderne il controllo, sino ad abbracciarle, sino a liberarci dal dominio della REAZIONE per imparare a RISPONDERE con il corpo, con il cuore e con la mente.
Ci stiamo camminando dentro, proiettando le cicatrici sul corpo e le ferite nell’ ombra.
Un respiro che dialoga, tra luci e ombre, ci cerchiamo così. ..
Marta De Lorenzo









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